Per le vie della città

PER LE VIE DELLA CITTÀ

“La storia di Bellusco è in parte anche la storia delle sue strade” (M. Arlati): esse sono state, sin dall’epoca romana, un elemento fondamentale per il progresso economico e civile dell’abitato, uno strumento di fioritura dei commerci e di diffusione di civiltà.

Fino al Settecento inoltrato le strade erano in terra battuta, strette come sentieri e oggetto di scarsa manutenzione; peraltro la mancanza di una adeguata regolamentazione induceva i nobili locali ad usurparne gli spazi a loro profitto. Solo nel 1780, per dare attuazione ad uno specifico provvedimento del governo austriaco, si attua un vero e proprio programma di ammodernamento della rete stradale e, da quel momento in poi, la manutenzione delle strade assorbirà una delle maggiori voci di spesa nei bilanci della comunità belluschese.

Nel 1851, come attesta una relazione comunale, le strade di Bellusco erano “numerose e assai frequentate”, quelle interne selciate e quelle esterne realizzate in ghiaia. Con l’Unità d’Italia la cura dei percorsi viari continua ad essere una delle principali preoccupazioni dell’Amministrazione locale che, ad inizi Novecento, dispone ampi interventi di rinnovo dei selciati che si affiancano all’introduzione del termine “via” e all’aggiornamento delle antiche denominazioni.

In origine, infatti, i nomi delle strade si riferivano quasi esclusivamente ad elementi geografici (paesi, fiumi e valli) da esse serviti: si parlava, ad esempio, di “strada per Ornago” o di “strada che mette al confine di Mezzago”. Solo nel XIX secolo si comincia a dare alle strade nomi peculiari, desunti da appezzamenti di terreni e da elementi architettonici: compaiono così la “strada delle Gariole”, la “contrada del Castello”, la “strada dell’Osteria Vecchia”, ecc.; ma sarà solo dopo l’Unità d’Italia che queste antiche nomenclature vengono sostituite con dediche a personaggi illustri della storia, della letteratura, dell’arte o della politica… a cominciare dai regnanti: “via Umberto I”, “via Vittorio Emanuele III” compaiono, così, non solo sulle cartine ma anche a corredo delle nuove cartoline postali.